Tutta l’intervista: http://www.traders-mag.it/intervista-stefano-gallini-produttore-fondatore-riff/
Milano. Intervista telefonica. 9 settembre 2020.
Introduzione
(..) Dopo 3 anni intervisto nuovamente il produttore cinematografico italiano Stefano Gallini-Durante, focalizzandomi sul R.I.F.F. il Riviera International Film Festival.
Stefano, che risiede all’estero complessivamente da quasi trent’anni, vive a Los Angeles da ventisei e da quattro ha ideato, creato e avviato, un festival cinematografico in terra ligure, a Sestri Levante. L’ultima edizione, che per lo più è stata digital, si è tenuta in agosto (..)
(..)
Basile: Parliamo del R.I.F.F. a Sestri Levante www.rivierafilm.org/.
Stefano Gallini-Durante: Sì e sono rimasto positivamente sorpreso. Questa quarta edizione che è stata, per noti motivi, digitale ha consolidato un pubblico già affezionato e attirato un altro lontano logisticamente che, grazie al web, si è collegato ed è stato numeroso.
Basile: La sfida digital è stata vinta, da quanto ho letto.
(..)
Basile: No distribuzione italiana e no ultratrentacinquenni. Qual è una caratteristica particolarmente appealing del tuo festival? Per invogliare chi fa cinema a parteciparvi?
Stefano Gallini-Durante: Un giornalista presente alla scorsa edizione ha definito il festival come ‘una piccola realtà che va presa seriamente’. Ecco la parte attraente del mio festival. (..) Noi ci siamo ispirati al celebre Sundance film festival e al Telluride film festival.
(..)
Basile: Come vengono selezionati i film che vengono poi inseriti nella vostra competition?
Stefano Gallini-Durante: Sì, a volte è l’argomento, il soggetto, che ci colpisce. Oppure può essere un prodotto su un tema, come il ruscello sotto casa tua, la cui resa filmica ci colpisce. Questi i criteri per scegliere i documentari che concorreranno. Quanto ai film, essi altro non sono che il frutto delle dure selezioni da noi effettuate sui tantissimi che ci vengono proposti durante l’anno, iniziando con una scrematura fra over-35 e under-35 ad opera del nostro programmatore Massimo Santimone, che fa una preselezione delle submissions, arrivano tutte a lui. Insieme, lui e io, ci guardiamo poi decine di film. I 10 rimasti entrano in concorso.
Basile: Siete dunque voi due, Santimone e tu, a fare la selezione, anche finale, nessun altro.
Stefano Gallini-Durante: Sì. Arriviamo a selezionare solo dieci film e cinque documentari per il concorso. Inoltre il nostro festival, come il Telluride, è a invito. Il motivo è che li curiamo, invitando i filmmakers coinvolti, non solo ospitandoli al festival e garantendo loro un hotel, ma anche pagando la trasferta, perché ci sono persone, registi, che non potrebbero permettersi p.e. un volo dall’Argentina. Noi vogliamo che chi è selezionato da noi già si consideri un vincitore. Proprio come al Telluride, (..)
Basile: Oltre ai competitors, immagino che scegliate con cura le giurie del R.I.F.F. (..).
Stefano Gallini-Durante: Sì. Il livello della giuria è altissimo, fin dall’edizione del 2017. Ne fanno parte vincitori di oscar, produttori, registi, e così via, e si allinea al tipo di giuria che si potrebbe vedere a un Sundance. I nostri giurati sono delle star nel loro settore. Il presidente di giuria dell’anno scorso era J. Miles Dale (https://en.wikipedia.org/wiki/J._Miles_Dale ), ossia il produttore del magnifico ‘La forma dell’acqua’ di Guillermo Del Toro.
(..)
Basile: Avete premiato alla carriera Claudia Gerini, che non sono riuscita a intervistare (..)
Stefano Gallini-Durante: (..) Claudia ha dato prova di una sua grande generosità, perché, pur con il tempaccio del 29 agosto, è venuta, è stata con noi e ha parlato con i filmmakers.
produttore. una serie tv scritta da un’italiana e comprata dagli americani.
Basile: I tuoi progetti al di là del Riviera International Film Festival? Ti va di raccontarmi?
Stefano Gallini-Durante: Ho venduto agli americani una serie televisiva che forse gireremo nel 2021, scritta da Ludovica Rampoldi, la sceneggiatrice di ‘Gomorra’. (..) L’ho proposta agli americani, ma ti dirò non è stato facile, perché, nonostante la loro politica di correctness, sono restii a scegliere una donna per scrivere di mafia; (..)
Basile: Le donne sono (troppo spesso ancora) una sorta di minority, che assurdità. L’idea della serie, però, è piaciuta, perché l’hanno comprata. Qual è il soggetto, di che tratta?
Stefano Gallini-Durante: Sì, agli americani è piaciuta all’istante. La storia è ambientata nei primi del 900 a New York con un focus su criminalità e immigrazione. Avevo comprato i diritti anni fa per realizzare questo progetto, che, quindi, diventerà televisivo. La serie è basata su fatti veri e il progetto ambizioso, ma mi fido anche del talento di Ludovica.
Basile: La certezza della serie è nei diritti comprati, nell’acquisto da parte degli americani della serie e nella presenza di produttore (tu) e sceneggiatrice (Rampoldi). Come funziona?
Stefano Gallini-Durante: Per presentare un film tv non basta un’idea, serve il materiale, come un libro o una sceneggiatura, e un documento che racconti il film o la serie. (..) Il talento di Ludovica è consistito nell’entusiasmare i nostri compratori americani.
Basile: Stefano, come si chiama la serie e chi sono questi acquirenti americani?
Stefano Gallini-Durante: La serie si chiama ‘Mano nera’ ed è stata acquisita dallo studio televisivo indipendente statunitense Wiip (www.screendaily.com/news/the-traitor-co-writer-ludovica-rampoldi-to-adapt-new-york-set-mafia-tale-for-wiip-exclusive/5149252.article).
Basile: Ho letto che la serie, ambientata nel periodo dell’affermazione della Mafia Newyorkese, sarà basata sull’adattamento del romanzo “Mano Nera” di Arrigo Petacco. Avrete solo attori americani o anche italiani fluenti con l’inglese? Tu sei italiano.
Stefano Gallini-Durante: Come produttore, cercherò di facilitare il cast di qualche attore italiano bravo, anche perché più è autentica la serie più avrà successo. Ma chissà se riuscirò.
(..)
Creativita’ meritocratica. ieri sperata, oggi intravista, nel dopo covid reale.
Basile: A proposito di pazienza, una volta pare che Eduardo de Filippo abbia risposto a un attore alle prime armi interessato a conoscere il segreto del successo ‘accattate ‘na seggia! E aspetta’. Ciò detto, io credo che ci siano molto valore e competenza in Italia, ma purtroppo, (..) una certa lentezza (per non dire altro) nell’ aprire la porta a nuovi e sconosciuti.
Stefano Gallini-Durante: A volte non vengono date possibilità ai nuovi di entrare in certi settori. I sistemi non meritocratici devono finire! Io credo fortemente che la crisi prodotta dall’emergenza Covid19 aiuterà a generare nei prossimi 2-3 anni un terremoto nei campi creativi, dai quali le ‘mezze cartucce’ dovranno sparire, lasciando il posto ai nuovi ignoti.
Basile: È un bellissimo pensiero e io ci conto da una vita. Io del resto appartengo al filone di coloro che fanno fatica a entrare in quei settori e si impegnano con costanza sperando in una meritocrazia.
Stefano Gallini-Durante: La crisi è talmente dilagante che le persone di talento disposte a lavorare per certe cifre si devono adeguare a lavorare per cifre minori, spingendo via quest’onda di gente mediocre che altrimenti ostacolerebbe il passaggio ai veri talentuosi. Noi, come festival, supportiamo questo pensiero, tant’è che qui al Riviera, non solo non ci sono preferenze di alcun genere, ma, anzi, più connection politiche hai meno ci vieni(!).
Indietro tutta, salutandoci: origine del Riviera International Film Festival ?
Basile: Un passo a ritroso per concludere: come ti è venuta l’idea del festival, Stefano?
Stefano Gallini-Durante: Io sono fuori dall’Italia dal 1987. Soprattutto a Los Angeles e nel cinema, nella televisione e nei campi creativi, ho accumulato moltissime conoscenze. Mi sono chiesto a un certo punto della mia vita: ‘che posso fare per gli altri? Tengo tutto per me o lo divido con gli altri, ecco l’origine del festival. Poi Sestri Levante è un posto meraviglioso. E, così, mi è venuto in mente cosa fare e dove: portare Hollywood qui in Italia.
Basile: Io te lo auguro, Covid permettendo. Anzi spero di potere essere presente la prossima volta.
Conclusione
Ringrazio Stefano e invito tutti a andare al cinema, a teatro, a sostenere chi non può permettersi di lavorare da casa, come gli attori, gli artisti in genere, i registi, la numerosa manovalanza impiegata per un spettacolo o per un film, quest’ultima la più sofferente nel duro momento che viviamo. Un altro modo è quello di partecipare alle manifestazioni cinematografiche, come il Riviera International Film Festival di Stefano o il Terra di Siena Film Festival o la Festa del Cinema di Roma. O anche come il Festival de la Comédie di Montecarlo (5/10 ottobre, Principato di Monaco; ideato e diretto da Ezio Greggio (..) ‘The show must go on. Il cinema è vivo. Torniamo al cinema’. E a teatro! Buona visione.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...