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LE MIE RECENSIONI sugli 11 film che ho visto a Roma, FF15
Continuano le mie recensioni. Nell’ ordine di proiezione che ho seguito alla Festa del Cinema.
Il film vincitore del premio del pubblico è stato ‘été 85’ del francese François Ozon, assente alla manifestazione, come, altro personaggio atteso, Francesco Totti. Il mio film numero uno? Due: ‘Mi chiamo Francesco Totti’, di cuore e provenienza, e ‘Supernova’, con un duo magistrale.
Le mie recensioni: NADIA, BUTTERFLY
Nadia è una giovane poco più che ventenne, pronta a lasciare la carriera da nuotatrice, sport nel quale si è distinta per l’eccellenza nello stile della farfalla, con cui gareggia anche a Tokyo 2020, insieme alle sue tre compagne, vincendo la medaglia di bronzo per il Canada. Le altre tre ragazze sono esperte, almeno nell’importante gara finale, di altrettanti stili, dalla rana a quello libero. (..) La sera della vittoria, dopo una riunione fra le quattro, Nadia e la sua migliore amica vanno a ballare in una discoteca, dove bevono forse un po’ troppo e conoscono dei loro coetanei, provenienti dall’Italia e dal Libano. Il resto è immaginabile. Il giorno dopo la bravata, mentre l’amica è su di giri e pronta alla puntata radio dove le rappresentanti del Canada alle olimpiadi per la categoria nuoto sono invitate proprio per la celebratissima vittoria, Nadia vomita più volte e, in verità, è lontanissima dal superare il dispiacere e la paura di abbandonare lo sport della sua vita fino a quel momento. È chiaro che chi dedica la propria esistenza a un’attività agonistica, necessariamente da quando è ragazzino/a, fa poi molta fatica a mettere piede nel resto della vita reale con decisioni autonome (..) la protagonista è la campionessa di nuoto canadese Katerine Savard. Voto: 6/7. SELEZIONE ‘ALICE NELLA CITTA’
Le mie recensioni: PALMSPRINGS
Film surreale, che usa ‘cose già viste’: il rivivere lo stesso giorno ripetutamente, l’avere un potere di cui si arriva a essere consci con fatica ma di cui gli altri non sanno, ciò che spinge il personaggio protagonista dell’incantesimo o simile a sentirsi emarginato e trattato come fosse un matto, e il matrimonio americano con tutte le sue peculiarità messe in ridicolo grazie all’apparenza soffiata via dalla sostanza, perché la coppia di neo sposi è in verità costituita da un marito già fedifrago. (..) onestamente, non mi ha presa, non mi ha convinta. (..) forse non è il mio genere di film. Di sicuro distrae (..) Voto: 7, (..) ma, per mio gusto, 6,5. SELEZIONE UFFICIALE
Le mie recensioni: SUL PIU’ BELLO
Nei primi dieci minuti l’avrei quasi bocciato. Ma poi di questo film mi sono innamorata, perché la storia è scritta benissimo, gli attori sono bravi e molto ben diretti, il tema è difficile ma trattato così delicatamente da applaudire solo per quello. (..) nonostante che si tratti per la regista, Alice Filippi, di un’opera prima, complimenti! (..) con leggiadria intelligente e misurata, viene raccontata la vita di una ragazza affetta da una sindrome degenerativa in un momento della malattia critico. La ragazza accetta la sua difficile situazione in qualche modo, amata e sostenuta dai suoi due stravaganti amici, una lesbica e il gay con cui la stessa vuole fare un figlio. Quando la giovane protagonista s’infatua del bello della zona decide che farà di tutto per conquistarlo, sfruttando al massimo i suoi ultimi mesi di vita. (..) Voto: 8. SELEZIONE ALICE NELLA CITTA’
Le mie recensioni: FORTUNA
La storia cui il film si ispira è ahimè vera. Fortuna Loffredo di appena 6 anni fu buttata giù dal palazzo dove viveva da un vicino di casa che aveva abusato di lei e di altri bambini coetanei. Stando al film, Fortuna fu spinta giù dal terrazzo condominiale, un anno dopo la morte in modo simile di un altro bambino il cui caso era stato archiviato come ‘incidente domestico’. Ciò che poi era venuto fuori dalle indagini, a quel punto riavviate anche per il bambino, è obbrobrioso: un uomo del palazzo aveva violentato i piccoli abitanti degli appartamenti attigui a quello in cui stava, dopo averlo fatto con i figli della sua convivente primissime vittime di questo orco. Un gigante, così lo vedono i bimbi nel film, un gigante cattivo. (..) L’obiettivo e la tecnica del film mirano a fare entrare il pubblico negli occhi e nella mente di un bambino, (..). Tuttavia, a mio parere, non funziona. Il tentativo è degno di nota e originale. Forse avrei svelato qualcosa prima (..) La storia cui ‘Fortuna’ si ispira è vera e davanti a un fatto tanto grave il cinema che informa e fa aprire gli occhi va premiato. Anche solo per questo motivo, bravi Gerlormini e Virgili! E allora il mio voto è 7 pieno. SELEZIONE UFFICIALE
Le mie recensioni: LA LEGGE DEL TERREMOTO
Alessandro Preziosi dirige un documentario sul terremoto che avvenne in Irpinia quando aveva appena 8 anni e la sua vita, come lui stesso a mezzo voice over dice nel film, cambiò in pochi secondi, costringendolo ad abbandonare e modificare le sue abitudini, cosa affatto facile. Morte e distruzione, una città fantasma in pochi minuti, urla dal sottosuolo e qualche corpo ancora vivo estratto dalla terra, inclusa una bambina, come se questa fosse stata generata dalla terra stessa. Ecco buona parte di ciò che ‘La legge del terremoto’ racconta (..) Preziosi ripercorre in macchina e a piedi la zona terremotata raccontata nel film, ossia il Belice, colpito nel 1968, e il Friuli, Assisi, L’Aquila, Amatrice duramente scossi anni dopo. Documenti d’archivio meravigliosi (Archivio Luce, Teche Rai) e testimonianze ben scelte (..) Ho apprezzato davvero la scelta del tema e la regia di Preziosi (..). Voto: 8. NESSUNA SELEZIONE
Le mie recensioni: AMMONITE
‘Ammonite’ è l’ultimo film interpretato dalla grande Kate Winslet. Accanto all’attrice, la candidata all’Oscar Saoirse Ronan. Entrambe bravissime. Ma il film non ‘arriva’ (..). Il film biografico è incentrato sulla vita della paleontologa britannica Miss Anning, la cui attività consisteva nella raccolta di fossili e la cui fama era dovuta ai ritrovamenti di alcuni fossili marini dell’epoca giurassica (..) La regia? Discutibile. Il film inizia e prosegue nel nome della poesia, trattando con enorme delicatezza il tema allora, prima metà del 1800, assai critico dell’omosessualità in Gran Bretagna, nel piccolo paese di Lyme Regis nella contea del Dorset, (..) ‘Ammonite’ si sofferma con grande rispetto sui dettagli, sugli accenni, su un occhio velato o una guancia che si fa più rosea d’improvviso (..) Però una scena totalmente fuori luogo, volgare e inutile, nonché di rottura rispetto al resto e degna di un altro tipo di cinema, distrugge lo sforzo che ho appena descritto e che senz’altro va ammirato. (..) . Voto: 6,5.
Nella prossima uscita, la terza parte. Due parole sui corti in concorso nella sezione ‘Alice nella città’ della Festa del cinema di Roma e una interessante intervista con il regista di uno di essi, Adelmo Togliani, e con la produttrice Laura Beretta sui loro progetti presenti e futuri.