CAN YOU EVER FORGIVE ME (COPIA ORIGINALE) di Marielle Heller
Recensione di un film ispirato a un fatto vero, triste ma impregnato del valore dell’amicizia vera
Leonore Carol (soprannominata Lee) Israel è stata una scrittrice, ma soprattutto una falsaria, statunitense, morta a 74-75 anni solo 5 anni fa. Il film inizia dal momento più difficile della vita della protagonista, quando questa viene messa da parte della sua agente per altri artisti più rinomati (..) Lee è contraria a tutto ciò che è pura parvenza, convinta che per uno scrittore l’unica cosa che conti davvero sia ciò che scrive (..) Insulta ciò che ritiene vano e diverso da lei, in linea invece con le richieste dell’agente. Lee ha problemi economici reali, ma (..) dietro a quella presenza indurita dalle aspre condizioni di una vita vissuta in un appartamento, infestato da insetti, che rischia di perdere (..) ha un gran cuore.
La vita al limite degli artisti, compresi gli scrittori – Lee conosce in un bar, dove va a affogare i suoi dispiaceri e le frustrazioni che pian piano accumula, un altro scrittore, anch’egli deluso dalla vita, Jack Hock (..) due anime sole e incomprese dalle rigide regole del successo che si incontrano e scontrano per poi ritrovarsi con difficoltà ma anche con una profondità che gli sguardi e la capacità espressiva di Melissa Mccarthy e Richard E. Grant, semplicemente meravigliosi nelle loro interpretazioni, sanno far intuire in pochi secondi di ripresa. (..) Questi due personaggi all’eccesso ci fanno provare empatia per il loro desiderio di lasciare un segno nel mondo e non sapere come fare. Per questo nella scena finale, invecchiati e ammalati ma ancora spiritosi, li sentiamo così vicini.
Falsificare per… arte – Lee, all’inizio per caso, si accorge della sua capacità di scrivere lettere per mano di autori significativi della letteratura britannica o americana come, primo fra tutti, Noël Coward ma anche Dorothy Parker. Poi, come nel vortice di un ciclone inarrestabile, non riesce a fermarsi, correndo sempre più il rischio di venire scoperta, (..) si avvale, a un tratto, quando è chiaramente molto a rischio e potrebbe fermarsi, di Jack, ma questi la delude per un piccolo ‘prestito non autorizzato’ e peggiora la situazione. Lee viene presa e condannata. Anche Jack. I due si rivedranno 3 anni dopo.
Gli attori e il regista – Una coppia artisticamente parlando eccellente in questa storia ispirata a un fatto vero. Melissa Mccarthy (..) è stata nominata (..) all’Oscar per la miglior attrice protagonista grazie a “Copia originale”. Forza Melissa! E forza Richard E. Grant, nominato agli Oscar 2019, grazie al suo Jack, come miglior attore non protagonista. Il mio plauso va soprattutto a lui. Una curiosità: la regista Marielle Heller è una scrittrice, (..).
Vederlo? – Sì. Perché sugli attori e sui loro personaggi mi sono espressa, perché il fatto narrato appartiene a storia vera (..), perché descrive un mondo e un tipo di professione che magari non tutti conoscono nei suoi lati più duri, perché quando un film è ben costruito, anche come dialoghi, interpretato e diretto è Arte e non va perso. Voto 8.