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BOOK CLUB di Bill Holderman

BOOK CLUB – Tutto può succedere di Bill Holderman

Recensione del film interpretato da attrici con la A maiuscola del secolo scorso

Si ride, si esce dalla visione di buon umore, si ha un senso di fiducia maggiore nel futuro, si inizia a credere, o ci si crede di più, nelle occasioni dietro l’angolo a dispetto di limiti temporali e logistici, si applaude dentro di sé a questo quartetto favoloso e bello, bello davvero, di Star americane che hanno caratterizzato il ventesimo secolo e con grinta ispiratrice e vivacità contagiosa continuano a lasciare un segno degno di nota in quello corrente. Si fa tutto questo dopo avere visto ‘Book club’ e le 4 beniamine del film sono, a dir poco, l’intramontabile Jane Fonda, il viso ancora stupendo di Candice Bergen, la longilinea con il suo immancabile look misto ragazzina-signora alto borghese Diane Keaton e l’unica brunette e qui più giovane Mary Steenburgen. Queste splendide ultra sessantenni (..) accompagnate dai fascinosi Andy Garcia, Don Johnson, Richard Dreyfuss, Craig T. Nelson.

Tutti gli attori coinvolti, anche quelli nei ruoli minori, sono perfettamente scelti e bravi. La storia non è pretenziosa, nemmeno il film lo è, ma la capacità indubbia degli artisti principali di sapere arrivare al pubblico con simpatia e di rendere esilaranti certe battute e piacevoli tutte le altre dona a ‘Book Club’ le tinte accese e coinvolgenti della commedia. (..)

Le emozioni restano sempre giovani – Il corpo inevitabilmente invecchia, ma anche qui andrebbe aperto il capitolo del ‘tenersi in forma’ di cui molto sa Jane Fonda, mentre lo spirito non necessariamente. E con esso le sensazioni e le emozioni. Quando Carol, Diane, Vivian, Sharon (..) si ritrovano a condividere la lettura dell’osé ‘50 sfumature di grigio’ (..) si attiva un improvviso e divertentissimo risveglio del gruppetto. È Diane (Fonda) a proporlo. Del resto, quando laBarbarella cinematografica ha festeggiato i suoi 80 anni, sembra abbia ricevuto questo brindisi: ‘gli 80 sono i nuovi 20’. E, con la sua presenza, Jane Fonda se lo può proprio permettere! Ne testimonio la prestanza e lo charme dopo averla vista da vicino nel 2017 alla 74° Mostra del Cinema di Venezia (www.youtube.com/watch?v=3DrUrIkJAIc ) quando, accompagnata da Robert Redford (..) vinse in coppia con lui il leone d’oro alla carriera. Very inspirational people, ecco il nuovo e più auspicabile significato del famoso acronimo VIP. Tornando al team delle 4 ladies del film – che ricorda il più noto quartetto di amiche dell’America fine anni 90, mi riferisco a Carrie, Samatha, Charlotte e Miranda di Sex and the city (..) – quanto accade è che ciascuna decide di rischiare (..) nei confronti dell’altro sesso. E ne accadono delle belle.

Si lotta sempre e la forza è anche nella vera Amicizia, una forma d’affetto onnipresente – La carrierista sprezzante dell’essere maschile (..), la giudice federale (..), la vedova asfissiata dalle cure ansiogene delle due figlie (..) e, infine, la moglie, l’unica delle quattro, che ama il marito ma è ossessionata dalla paura di averlo intimamente perso (..) riusciranno rispettivamente: a cedere a una fiamma del passato mai spenta e mai veramente sperimentata (per paura, ovviamente!), a uscire con dei coetanei dopo ‘soli’ 15 anni dal divorzio (..), a vivere un’improvvisa love story con un pilota (..) e, infine, a riconquistare il bravissimo marito (..). Un happy ending da fiaba, ma sognare piace (..).

Vederlo? – Assolutamente sì senza aspettative sulla storia né di vedere un capolavoro. (..) poterlo vedere in lingua originale (..) perché diverse battute hanno un senso nella loro versione originale che non è traducibile in modo ironico. Il mio voto è 9. Sognate!

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