“Gran Torino” il film del 2008 cui mi ispiro per questo nuovo tema settimanale, con regia e ruolo principale in capo a un attore bravissimo che piace a tutti: Clint Eastwood nei panni di un veterano polacco tornato dalla guerra di Corea e vedovo, con un amore forte per la moglie e al contrario un atteggiamento indurito verso qualsiasi altro essere umano. Solo una cosa riesce a sciogliere il tostissimo Walt Kowalski e detiene tutto l’affetto di cui si sente ancora capace, nonostante l’esperienza della guerra. La guerra può uccidere psico-emotivamente anche i ‘fortunati’ che tornano, nel fisico, vivi e tutti interi o, nel migliore dei casi, li cambia radicalmente e la loro esistenza dal rientro sarà diversa, difesa, distante, incomprensibile per gli altri, per coloro che non hanno visto le atrocità belliche, non hanno ucciso , non hanno assistito inermi alle persone che morivano intorno ingiustamente. C è solo una cosa, dicevo, che Walt ama profondamente e cura come una figlia: la sua Ford Gran Torino. Walt e’ scorbutico con tutti – anche con un giovane parroco che però intuisce che nella realtà egli è in preda a un tormento interno con un senso di colpa irrisolto – inclusi i vicini immigrati , che dall’inizio gli sono devoti e lo dimostrano con innumerevoli regali ‘culinari’ , perché il burbero reagisce a una band criminale locale che infastidisce i due figli della famiglia asiatica. Walt aiuta, sempre con i suoi modi, il giovane Thao della stessa famiglia a trovare un posto nella vita e a maturare e lo difende dai delinquenti della zona, e, quando la sorella di Thao viene assalita brutalmente dalla banda, arriva a un atto estremo che , come da lui stesso previsto , assicurerà alla giustizia i rei della violenza. Se questi non sono fatti.. Allora la mia morale è che le persone vanno conosciute al di là delle loro sembianze, perché ciò che conta è la sostanza, bando alle belle parole fini a se stesse o, come diceva Pirandello, alle maschere che nel corso della ns vita purtroppo incontriamo. Dunque, aborro e condanno l’attitudine approssimativa di molta gente, come la faciloneria nelle relazioni e prima ancora la superficialità, oggi dilagante, di tante esistenze. Valorizziamo i Walt che ci circondano e cerchiamo quelli che ancora non conosciamo !
Fatti e sostanza al di là di parole e primo acchito
Pubblicato da Alessandra Basile
Laureata in giurisprudenza. Attrice bilingue (italiano-inglese). Autrice, Speaker. Presiede la Effort Abvp, una Associazione filodrammatica con cui ha prodotto e co-interpretato spettacoli teatrali, soprattutto a tematica socio-culturale, uno fra tutti: “DOLORES” di E. A. Baker contro il femminicidio e la violenza domestica: della versione italiana ufficiale è Autrice SIAE (con una collega). Dal 2016 collabora con il Magazine, online e cartaceo, TRADERS: recensioni di film e articoli sui festival di riferimento e su persone dello spettacolo che lei stessa intervista. Nel 2017 ha lavorato come Speaker per un programma radio web con diffusione futura. E' Mezzo-soprano. Laureata in giurisprudenza, Life coach (anche ICF in passato), Mediatrice civile. Responsabile relazioni esterne i una società quotata in passato. Mostra tutti gli articoli di Alessandra Basile
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