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Il messaggio costruttivo del film è che il successo personale è davvero frutto di sacrifici e che questi sacrifici saranno sempre noti a chi li fa ma forse nessun altro ne saprà mai. (..) Quando Seb riferisce a Mia, ormai disillusa, di una chiamata importante per lei, si trova davanti una fragilità fatta persona, la paura piantata su due esili gambe, una voce spezzata che cerca di convincere entrambi nel dire: ‘Maybe I’m not good enough. (…) Maybe I’m one of those people that has always wanted to do it but it’s like a pipe dream (..) Quella telefonata, unita al coraggio che il ragazzo generosamente le trasmette, le cambierà la vita. Anche Sebastian ha un amore per l’arte: la sua si chiama Jazz. (..) ha il progetto ambizioso di aprire un locale tutto suo e lo farà anni dopo, chiamandolo proprio con il nome suggeritogli da Mia tempo addietro: SEB’S. Mia e Seb si aiutano a vicenda e si legano nel profondo: la loro unione resterà forte a dispetto di altri loro progetti di vita.