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VENEZIA 2020 (1° parte)

Racconti di una Venezia meno affollata del solito per motivi noti, in un clima ancora estivo. Venezia 77 costituisce il segnale che tutti attendevamo per trovare speranza e forza nuova contro il pluri-menzionato Covid19, che non si sa come si comporterà nel prossimo autunno italiano e che nel resto del mondo continua a mietere vittime più che da noi. La Mostra del Cinema è la dimostrazione che si può convivere con il nemico invisibile e così rialzarsi, osservando con estrema rigidità tutte le apposite misure di sicurezza.
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Le mie RECENSIONI (dei film che ho visto fra il 3 e il 6 settembre) in ordine alfabetico:
1. AMANTS
Due ragazzi, entrambi bruni con gli occhi nocciola e i fisici asciutti. Un amore passionale. Lei non frequenta la scuola, lui spaccia e si arricchisce. Un non detto più ampio del detto che un’esperta regia può permettersi, mentre in questo film è quasi innervosente, perché si fanno salti improvvisi con molto lasciato all’immaginazione e il risultato è una storia piuttosto carente. I due ragazzi si trovano coinvolti in un assassinio, di cui lui è più che responsabile, lei lo diventa nel momento in cui, per amor suo, lo aiuta a liberare la scena del crimine. Ma viene abbandonata dal reo fuggitivo. Sempre per via di quei salti nella storia, lei in una scena lavora nel guardaroba di un locale e nella scena dopo si ritrova su un velivolo con colui che scopriamo frattanto essere divenuto suo marito e che pare avere il doppio abbondante dei suoi anni. Così i personaggi diventano tre (..) Il mio voto 51/2.

2. GAZA, MON AMOUR
Nella semplicità della vita del sessantenne protagonista del film, nella semplicità anche dei suoi sentimenti, puri e profondi, per la sarta del suo paesino, una coetanea dai tratti ancora definiti e dai colori di un nocciola scuro brillante, noi spettatori siamo osservatori attenti e partecipi della realtà che circonda l’uomo, delle abitudini dei suoi compaesani, dei desideri talvolta di partenza per altri lidi, com’è per il suo giovane amico che alla fine riesce a imbarcarsi e ad andarsene, delle frustrazioni cui vanno soggetti e delle quali noi non abbiamo alcuna idea se non viviamo lì. Quando il protagonista, che vive della sua pesca vendendo il pescato su una bancarella, per caso tira su dall’acqua del mare una grande statua antica finita nella sua rete per i pesci e decide di tenersela a casa, si mette proprio nei guai e finisce arrestato e in carcere ben due volte perché qualcuno fa la spia. Secondo il nostro codice della navigazione, il ritrovamento di un oggetto in mare comporta per lo scopritore, non che lui se lo tenga, ma il rimborso delle spese ed un premio pari ad un terzo del valore dell’oggetto stesso. Al povero pescatore, tuttavia, non arriva alcun rimborso. Anzi, il trattamento riservatogli dal capo della polizia va ben oltre, anche se il film è poetico e delicato e non ci mostra nulla di brutto. Riflettiamo e capiamo che se sei un poveraccio e vivi da quelle parti la tua esistenza è davvero dura. (..) Voto: 7/8.

3. KHORSHID – SUN CHILDREN
Il regista iraniano Majidi ci invita a riflettere sulla condizione dei ragazzini o peggio dei bambini di strada, cinicamente arruolati anche in attività losche, e sulla necessità e sull’importanza per loro di un’educazione. Il piccolo protagonista si chiama Ali e, come ha detto il regista ai microfoni di Venezia 77, non ha potuto presenziare in Laguna perché è risultato positivo al covid19. Majidi ha anche raccontato che artisticamente è così ‘impressive’ che ci sono già delle case di produzione cinematografiche interessate a lui per futuri progetti. Lo stupore sta nel fatto che i giovani attori del film sono veramente dei ragazzini che lavorano nonostante l’età. Ciò avrebbe reso il casting difficile seppure affascinante. (..) Voto: 7,5.

4. MAINSTREAM
La nipote trentatreenne dell’ottima regista Sofia Coppola, figlia dell’indimenticabile Francis Ford Coppola, Gia Coppola, dirige un superlativo Andrew Garfield nel film ‘Mainstream’ con un bravo Nat Wolff e una meno efficiente, niente affatto all’altezza dei primi due, Maya Thurman-Hawke, figlia dei celebri Uma e Ethan, che si è presentata in sala vestita a sirena inciampando due volte; sarebbero forse occorse delle prove per la camminata. (..) questo meraviglioso mix fra il Jim Carrey dei primi tempi, per l’elasticità corporea e la mimica facciale, ed il premio Oscar Joaquim Phoenix nel suggestivo Joker di Todd Philipps. Sto parlando di Andrew Garfield, (..) Voto: 8.

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