Il tema della settimana

Il Rispetto (femminile)

Il Rispetto (femminile): il rispetto dovrebbe davvero essere alla base di qualsiasi relazione fra gli individui, mentre invece, come ormai statistiche e racconti diretti ahimè comprovano, soprattutto fra uomini e donne sembra venire a mancare o essere violato. E non crediamo che la donna emancipata, acculturata, impegnata sul lavoro, magari con una professione socialmente riconosciuta, sia salva dal rischio di finire vittima di atteggiamenti e azioni che mirano a calpestarla, perché – vuoi la sottocultura sessista ancora fortemente presente ovunque, vuoi una capacità di autoanalisi molto più estesa e profonda nelle donne che negli uomini, quindi una forte messa in discussione di sè diffusa nelle prime ben più che nei secondi – la tendenza a assumersi colpe e responsabilità anche altrui è nella maggioranza dei casi femmina. Non sono certo una femminista, né mai lo sarò, non credo che una donna sia superiore all’uomo né d’altra parte viceversa. Ma bisogna conoscere la realtà in cui si vive: essa è ben diversa da quella anche solo del secolo scorso, eppure è ancora lontana, non dall’uguaglianza uomini/donne – cosa che almeno io non vorrei, ma da una vera parità di genere dettata da un certo equilibrio nella scelta dei criteri, per esempio, finalizzati a stabilire i compensi economici sul lavoro. Ci sono ancora così tanti settori in così tanti paesi dove uomini e donne sono pagati diversamente solo per l’appartenenza a un genere piuttosto che a un altro che una riflessione seria non può mancare. Penso, ad esempio, agli attori e attrici statunitensi, ma è solo un esempio fra migliaia: pochissime attrici sono pagate quanto i colleghi attori e non perché meno brave (!). Moltissimi i film, i programmi tv e radio, le pièces teatrali e altre produzioni artistiche che ‘parlano’ di questa tematica, perciò la scelta stavolta è dura. Tuttavia, eccone due ben differenti anche x epoca e .. tipo: il libro ARTEMISIA scritto da Susan Vreeland e il film del 2016 SOLE CUORE AMORE diretto da Daniele Vicari con Isabella Aragonese.
Il libro ci racconta la vita e l’ascesa di Artemisia Gentileschi che fu la prima donna pittrice italiana di scuola caravaggesca ad essere ammessa in una Accademia di Belle arti e un’eroina femminile per l’intreccio della sua storia professionale e personale, perché, dopo lo stupro subito dal suo maestro, con grande coraggio e fierezza denunciò l’uomo e affrontò quell’intero processo che segnerà la sua vita. Fu una femminista anti litteram.
La protagonista del film si chiama Eli: una temeraria donna di oggi, travolta dalla crisi e da un datore-padrone che giustifica per qualsiasi gesto offensivo nei suoi confronti, che si alza ogni giorno alle 4:30 del mattino (nonostante una salute non perfetta), talvolta finendo per lavorare anche fino a sera tardi, e che spesso prende le difese della collega al bar, più debole di lei, mettendo così a rischio il lavoro di cameriera, questo fa, tanto cruciale per sé e la sua famiglia. Eli ha una figlia adolescente e un marito disoccupato.

Trailer del film : http://www.youtube.com/watch?v=0Fjr3MtDxEI

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