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Milano. Intervista telefonica. 10 novembre 2020.
(L’intervista di Sebastian Harrison prosegue dallo scorso numero)
Basile: Ti immaginavi o ti saresti mai immaginato un successo del genere?
Sebastian Harrison: No. Anzi, quando mi dissero che si trattava di un telefilm ispirato a un cartone animato, pensai che sarebbe stata una cosa ridicola. (..) A Pasquale esclamai ‘che è successo? Si vede che qualcuno lo vede sto telefilm’. abbiamo capito di essere famosi.
Basile: Siete andati avanti per diversi anni, no?
Sebastian Harrison: Siamo andati avanti per 4 serie e 3 anni. Avrebbero voluto continuare, ma Pasquale e io abbiamo deciso di chiudere. Lui voleva cantare e io avevo mio padre che mi diceva di non proseguire o mi avrebbero additato come ‘Satomi nei panni di..’.
Basile: Ho letto che tu e Pasquale, quindi Satomi e Mirko, siete molto amici per davvero.
Sebastian Harrison: Sì! È ancora il mio migliore amico. (..) Ma Pasquale è una delle persone più pulite e brave che abbia mai incontrato e conosciuto in vita mia.
Basile: Cristina D’Avena com’era? Dà l’idea di essere una brava persona seria anche lei.
Sebastian Harrison: Ho sentito Cristina circa 6 mesi fa per la prima volta in 30 anni! La stima c’è per lei. (..) Cristina si assentava per mezz’ora dal set: quando chiedevo dove fosse mi rispondevano, per esempio, ‘ah niente, deve incidere un disco’, come incidere un disco?!’.
Sebastian Harrison: Sì è andata così. Appena finito il telefilm, ero andato in Grecia per un po’ di vacanza. Da lì avevo chiamato il mio agente per avvisarlo e quello, arrabbiatissimo, mi aveva detto di tornare subito, perché in un paio di giorni avrei avuto un film da girare. Ero dispiaciuto, mi stavo divertendo. Comunque, sono rientrato e ho fatto l’horror diretto da Lucio Fulci, ‘Il fantasma di Sodoma’ (https://www.youtube.com/watch?v=Op4dQIGCVjU ). Poi ho partecipato anche al film ‘Fratelli d’Italia’ di Neri Parenti (https://www.dailymotion.com/video/x3m3hdp ) con un cast di attori capitanato da Christian De Sica e ho girato un telefilm. Dopodiché ho continuato a lavorare per un periodo, ma infine sono seguiti sei mesi di zero lavori e zero proposte.(..) Io, nel 1990, avevo 25 anni e, se volevo fare l’università, dovevo muovermi. Ho scelto l’Università di Los Angeles, la UCLA.
Basile: E mentre studiavi ti chiarivi le idee su cosa fare ‘da grande’, il cinema o altro?
Sebastian Harrison: Come attore, qualcosa ho fatto in America. Però, con le distanze della città e i provini di massa, per un casting perdevo un’intera giornata e la cosa che mi infastidiva era che avrei dovuto iniziare daccapo. In Italia, un po’ di gavetta l’avevo fatta e tutto sommato mi conoscevano, invece a L.A. mi toccava andare alle ‘cattle call’, (..)
(ndr, Un’osservazione personale sul tema. Secondo me, è assurdo che in Italia gli attori che si sono laureati in qualche università, invece di/ oltre che diplomarsi nelle scuole di recitazione, vengano penalizzati come se perdessero tempo, fossero meno seri artisticamente e indecisi professionalmente, non ponessero il focus sulla recitazione come se fare altro frattanto fosse da condannare!! Meryl Streep, il massimo dell’Acting vivente, si è laureata e così molti altri (..) Questa mentalità italiana che vuole gli artisti dei gran caproni (..) Bisogna combatterla! Come il fatto che, se un attore è seguito da un coach o insegnante o comunque si esercita sul palco o davanti a una telecamera su dei copioni o dei play, allora è ancora un principiante (..) Come diceva Nelson Mandela: ‘Noi ci chiediamo: “Chi sono io per essere così brillante, così grandioso? Pieno di talenti, favoloso?” In realtà chi sei tu per non esserlo?’).
Basile: Caro Sebastian, ti faccio i complimenti per avere scelto di studiare nonostante avessi un po’ di strada spianata come attore, se non in America almeno in Italia, e per avere deciso con saggezza e coraggio cosa fare quando avevi 25 anni, optando addirittura per due lauree.
Da attore a imprenditore: nasce “Cellular Abroad”
Sebastian Harrison: Ho creato nel 2002 una società di telefonia internazionale, chiamata ‘Cellular Abroad’, partendo dal ‘problema’ roaming per chi allora si trovava all’estero e doveva comprare le carte SIM nel paese dove andava. (..) ho guadagnato molto e ho investito soprattutto negli immobili. Ho anche comprato una casa sulla spiaggia alla Scala dei Turchi in Sicilia e altre proprietà a Los Angeles, anche questa di Malibù.
(ndr, Un pò di informazioni su Cellular Abroad: (..)
Da attore a imprenditore; dal #MeToo alla collaborazione con Eliminalia
Sebastian Harrison: Dal 1995 al 2002 ho avuto delle difficoltà nel comprendere quale fosse la mia strada. Prima di Cellular Abroad, ho lavorato in un’azienda (Dvd Region free). (..) Inoltre, collaboro con un’altra realtà: ‘Eliminalia’ (https://eliminalia.com/ ), che mira a eliminare le notizie false e tendenziose dal web. Gestisco il loro mercato americano. (..) mia cugina, Jill Messick (https://en.wikipedia.org/wiki/Jill_Messick ), era una produttrice e anche l’agente di Rose McGown (https://it.wikipedia.org/wiki/Rose_McGowan ), l’attrice che ha avviato il movimento #MeToo e che ha accusato Weinstein di averle usato violenza sessuale al Sundance film festival del 1997. La verità è che pare sia stata la McGowan a cercare Weinstein, ad andarci volontariamente. E sarà accaduto anche con altre attrici. Anche se ciò non toglie che Weinstein sia un mostro, una persona orribile. Purtroppo McGowan si è inventata che mia cugina, che aveva lavorato per un paio d’anni con Weinstein come produttrice, l’avesse spinta verso il mostro. Ne è derivato un attacco mediatico pesantissimo contro mia cugina, che prima è entrata in depressione e poi si è tolta la vita. (..) Per me è molto pericoloso che girino in rete notizie false che possono danneggiare qualcuno.
Basile: (..) A rimetterci sono spesso, purtroppo, i più deboli e gli innocenti uccisi dai media.
Sebastian Harrison: Noi, come famiglia, abbiamo rilasciato dichiarazioni precise contrarie a quelle accuse che si sono rivelate così dannose. Fra l’altro, con mia cugina ero stato, pochi mesi prima, in Sicilia, per il mio progetto: produrre un film, ‘The Apostles’ (Gli Apostoli). A Marsala vive Ben Fitzgerald scrittore importante, autore de ‘La passione di Cristo’ e amico, cui avrei dato la sceneggiatura del film. Ma dopo quanto accaduto tutto è rimasto in sospeso.
Un prossimo futuro da Produttore? Forse.
La certezza è Franco Nero, un rapporto forte quasi paterno
Basile: Ma quindi è viva ancora in te l’idea di produrre, di fare il cine-produttore?
Sebastian Harrison: Con Franco Nero, per me un secondo papà, ho conosciuto un produttore che voleva girare un film a Positano (..) nel film mi avrebbe interessato essere coinvolto, ma a livello di produzione. Poi con il Covid è stato tutto bloccato. Si vedrà.
Basile: A proposito di Franco Nero, ho letto di lui e di te in un articolo sul ‘Los Angeles Film Fashion and Art Fest’ fondato dal Produttore Pascal Vicedomini che è stato inaugurato proprio a casa vostra (https://www.attualita.it/notizie/spettacolo/art-fest-5590/ ).
Sebastian Harrison: Ho organizzato un pranzo, più volte sono stati ospitati da mio padre.
Basile: Ho anche letto che hai vinto un premio a questo bel festival di Vicedomini.
Sebastian Harrison: Avanzava un premio. E forse non lo voleva nessuno perché pesava.
(ndr, Dire che metà dell’intervista l’ho passata a ridere perché Sebastian ha un’ironia che arriva è d’obbligo, non so quanto riesca per iscritto a farla intuire, è una persona squisita).
L’intervista prosegue e termina nel prossimo articolo in uscita nei prossimi giorni.