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Alessandra Basile – Trendiest
Il bellissimo Satomi del gruppo rock ‘Bee Hive’ nel telefilm di enorme successo ‘Love me Licia’, ispirato al manga giapponese ‘Kiss me Licia’ e realizzato alla fine degli anni 80, è oggi un imprenditore a capo di un’azienda riconosciuta e ha molti progetti, anche artistici, fra cuii un film festival a L.A. legato all’ Italia. Ha anche una casa in Sicilia.
Introduzione
Sebastian mi anticipa, per email, di essere nato a Roma da genitori americani, entrambi attori di Hollywood, trasferitisi per un impegno professionale del capo famiglia. ‘Anch’io ho lavorato in cinema e televisione: dopo il successo di ‘Licia dolce Licia’ e alcuni sequel, ho recitato in film e serie tv, per esempio in ‘Fratelli d’Italia’ e ‘Classe di Ferro’. Quando l’onda del successo ha iniziato a calare, sono partito per gli USA e ho ripreso gli studi. Quella, forse, è stata la decisione migliore della mia vita. Scelsi l’Università di Los Angeles (UCLA) e presi 2 lauree, in Scienze Politiche dapprima e in Letteratura successivamente. Poi ho avviato con soddisfazione un’azienda su internet e con i relativi profitti ho investito in immobili, cui adesso mi dedico, occupandomi degli affitti di alcuni. La società che ho creato si chiama ‘Cellular Abroad’. Ho in progetto, con un amico giornalista di Milano, un festival cinematografico di film americani girati in Italia e ho ospitato il ‘Los Angeles Film Fashion and Art Fest’ fondato dal produttore Pascal Vicedomini. Ho un buon rapporto con la mia agente romana, Cristina Caremoli, e ho amici stretti nel mondo del cinema, come: Franco Nero, Romina Power, Gianmarco Tognazzi, Sebastiano Somma. Io non faccio più l’attore. Vivo a Malibù e ascolto spesso la musica leggera italiana del passato e del presente, un modo per tenermi vicino all’Italia, sempre nel mio cuore.
Milano. Intervista telefonica. 10 novembre 2020
Basile. Abbiamo un pò di argomenti: da Oleg, il Robert Redford russo, amico della tua famiglia, alla tua vita romana, al successo imprevisto di ‘Love me Licia’, all’amicizia ancor oggi ferrea con Pasquale Finicelli, il Mirko del telefilm, alla decisione di non continuare con il cinema e di tornare in America, dove hai preso due lauree e dato vita a ‘Cellular Abroad’. Da dove partiamo? Senza dubbio il tuo personaggio nel telefilm, Satomi, è entrato, insieme al cast del telefilm, nel quotidiano di migliaia forse milioni di fan, anche di sesso maschile.
Sebastian Harrison. I maschi non ammettevano di vederlo! (..) scegli tu da dove iniziare.
Basile. Iniziamo da Oleg Vidov
Tratto dal comunicato stampa, che Sebastian mi ha inoltrato, sul docu-film ‘Oleg’: (..)
Sebastian Harrison. Quando Oleg fuggì dalla Russia mio padre, che intanto girava un film, in Cina o in Africa, gli diede asilo, ospitandolo a casa nostra: lì ci stemmo lui, io e una giornalista, con cui l’attore russo ebbe una storia sfociata in matrimonio qualche tempo dopo. Oleg non poteva uscire di casa: era conosciuto e non voleva correre il rischio di essere riportato indietro, era un disertore russo. La vedova Vidov ha prodotto il film ‘Oleg’.
Basile. Cosa ti ricordi di Oleg Vidov?
Sebastian Harrison. Il metodo di recitazione! (..) il suo metodo Stanlivlaskji era un pò ‘esagerato’ per un film western! Io poi avevo solo 18 anni Per fortuna non dovetti applicarlo.
Basile. Ho letto che hai fatto anche un horror: ‘Il fantasma di Sodoma’ di Lucio Fulci
Sebastian Harrison. Sì. Lucio Fulci (https://it.wikipedia.org/wiki/Lucio_Fulci ) era il maestro dell’horror, (..) molto bravo come regista, sia tecnicamente, sia con gli attori. Ma aveva un carattere forte. Se dopo una mia scena mi diceva convinto ‘bravissimo! Il prossimo Alain Delon’, poi a quella successiva urlava ‘sei un cane, non lavorerai più nel cinema!’.
Basile. Sebastian, siete o siete stati tutti attori in famiglia? Invece tuo nonno era produttore.
Sebastian Harrison. Mio padre ha girato sui 130 film da protagonista (..), quando non voleva pagare degli attori, usava noi figli per delle particine. Mio nonno materno, James H. Nicholson, invece, era un produttore: con la American International Pictures produceva film di serie B. Con lui hanno iniziato De Palma, Scorsese, Coppola e anche Jack Nicholson. (..)
Basile. Com’è che sei arrivato a ‘Love me Licia’ ispirato al famoso cartone ‘Kiss me Licia’?
Sebastian Harrison. Ti racconto. Io avevo fatto un provino per un film con Lou Ferigno (..) ma, una settimana prima di iniziare le riprese, mi dissero che avevano scelto un altro attore, (..) subito dopo ho avuto il provino per ‘Love me Licia’. Il giorno dopo ero a Milano a firmare il contratto (con la Fininvest). Mi sono trasferito a Cologno Monzese e ho conosciuto ‘Mirko’.
Basile. Ti immaginavi o ti saresti mai immaginato un successo del genere?
Sebastian Harrison. No. Anzi, quando mi dissero che si trattava di un telefilm ispirato a un cartone animato, pensai che sarebbe stata una cosa ridicola. (..) Guardai Pasquale ‘che è successo? Si vede che qualcuno lo vede sto telefilm’. Lì abbiamo capito di essere famosi.
Basile. Siete andati avanti per diversi anni, no?
Sebastian Harrison. Siamo andati avanti per 4 serie e 3 anni (..) ma Pasquale e io abbiamo deciso di chiudere. Lui voleva cantare e io volevo fare altre cose nel cinema.
Basile. Ho letto che tu e Pasquale, quindi Satomi e Mirko, siete molto amici per davvero.
Sebastian Harrison. È ancora il mio migliore amico. fra le persone più brave conosciute.
Basile. E Cristina D’Avena com’era? Dà l’idea di essere una brava persona, seria anche lei.
Sebastian Harrison. Ho sentito Cristina sei mesi fa per la prima volta in 30 anni! La stima c’è sempre stata per lei. (..) oltre tutto studiava medicina all’università e incideva sigle (..)
Basile. (..) Ma anche tu hai fatto l’università e ti sei laureato.
Sebastian Harrison. Appena finito il telefilm, ero andato in Grecia per un pò di vacanza. (..) son rientrato e ho fatto ‘Il fantasma di Sodoma’, l’horror di Lucio Fulci, poi ho partecipato al film ‘Fratelli d’Italia’ di Neri Parenti e ho girato un telefilm. Dopo un periodo sono seguiti sei mesi di zero lavori e zero proposte. Io avevo già visto questa cosa con mio padre, che aveva fatto 130 film con una carriera seria terminata all’improvviso. Non faceva per me. (..) Nel 1990 avevo 25 anni e, se volevo fare l’università, dovevo muovermi. Scelsi la UCLA.
Basile. E mentre studiavi ti chiarivi le idee su cosa fare ‘da grande’, il cinema o altro?
Sebastian Harrison. Come attore, qualcosa ho fatto in America. Però mi toccavano le ‘cattle call’ (..) non volevo tornare al punto di partenza della mia strada da attore.
Un’osservazione personale sul tema. Trovo assurdo che in Italia gli attori debbano rinunciare agli studi universitari e persino smettere di ‘allenarsi’ con un coach perché, rispettivamente, molte accademie non sono conciliabili con altre università né ammettono iscritti oltre una certa età e suona poco professionale che uno studi ancora se è un attore affermato. Che follia è? Meryl Streep si è laureata e così molti altri grandissimi . La mentalità italiana che vuole gli artisti dei caproni non è condivisibile! L’avvocato non si aggiorna sulle novità legislative? I medici sulle tecnologie? Bene, per gli Artisti, non solo può, ma deve essere la stessa cosa.
Basile. ho letto che hai creato una società.
Sebastian Harrison. Ho creato nel 2002 una società di telefonia internazionale, chiamata ‘Cellular Abroad’, partendo dal ‘problema’ roaming per chi allora si trovava all’estero e doveva comprare le carte SIM nel paese dove andava. (..) ho guadagnato molto e ho investito soprattutto negli immobili. Ho anche comprato una casa sulla spiaggia alla Scala dei Turchi. Inoltre, collaboro con ‘Eliminalia’ che mira a eliminare le notizie false e tendenziose dal web. Gestisco il loro mercato americano. (..) mia cugina, Jill Messick era una produttrice e l’agente di Rose McGown, l’attrice che ha avviato il movimento #MeToo e che ha accusato Weinstein di averle usato violenza sessuale al Sundance film festival del 1997. (..) si è ahimè inventata che mia cugina l’avesse spinta verso il mostro. Ne è derivato un attacco mediatico pesantissimo contro mia cugina, che prima è entrata in depressione e poi si è tolta la vita. (..)
Basile. A proposito di Franco Nero, ho letto di lui e di te in un articolo sul ‘Los Angeles Film Fashion and Art Fest’ fondato dal Produttore Pascal Vicedomini.
Dire che metà dell’intervista l’ho passata a ridere perché Sebastian ha un’ironia che arriva è d’obbligo, purtroppo non so quanto riesca per iscritto a farla intuire, una persona squisita.
Basile. Sebastian mi avevi accennato a un tuo film festival in condivisione con un giornalista di Milano, in particolare sul cinema americano girato in Italia. Tutto fermo?
Sebastian Harrison. È fermo per il Covid. L’italia è bella e c’è molta professionalità.
Basile. Speriamo le grosse produzioni cinematografiche vengano sempre più in Italia. (..)
Sebastian Harrison. Sai che pochi attori italiani sono noti all’estero? Sofia Loren, Gina Lollobrigida che nemmeno lavorano più tanto, Franco Nero. Gli altri lavorano in USA ma sono sconosciuti. C’è uno cui vogliono dare la stella sul Walk of Fame: Giancarlo Giannini.
Basile. parliamo dei tuoi progetti, di qualsivoglia natura, nel prossimo futuro.
Sebastian Harrison. A parte alcuni personali, ho anche un progetto con i mitici Bee Hive (https://www.youtube.com/watch?v=KM8zaolL8t0 )
Mirko, Licia e qui soprattutto Satomi, ma anche gli altri componenti del gruppo rock Bee Hive – nato apposta per il telefilm ma poi divenuto talmente famoso da arrivare a superare in classifica persino band come gli Spandau Ballet o addirittura gli indimenticabili Duran Duran, incredibile! – hanno fatto sognare e hanno travolto, con le loro vite sullo schermo ispirate al cartone animato giapponese menzionato, milioni di ragazzine e ragazzini. (..) Il boom Bee Hive portò alla vendita di 400.000 album e a un disco di platino. e a un’amicizia reale fra loro.
Sebastian Harrison. Nella prossima reunion, vorrei coinvolgere degli attori amici, Romina Power, Cristina D’Avena, Franco Nero e/o altri e utilizzare una grande struttura all’aperto. Vorremmo rendere omaggio agli italiani, chiamando il concerto ‘Tornerà l’allegria’ .
Basile. Qual è il sentore dalle tue parte sul Covid? C’è chi ha notato che non sarebbe stata una coincidenza aver parlato di vaccino proprio all’indomani della vittoria di Biden.
Sebastian Harrison. Intanto, portare o meno la mascherina era diventata una questione politica: si riconoscevano i sostenitori di Biden in chi la indossava e di Trump viceversa.
Basile. A proposito, del neo presidente eletto sei contento?
Sebastian Harrison. Io sono apolitico (..) Apprezzo alcuni aspetti di quello uscente e alcuni altri di quello neo eletto e comunque sostengo sempre chi vince. (..) Quanto a Biden, credo che la sua elezione sia un bene per il mondo, inclusi gli interessi e gli scambi fra America e Italia, ciò che mi interessa. Però sarà nella politica interna che si vedranno le differenze, (..)
Mi aggancio al discorso Cultura, che affrontiamo brevemente concordando, per condividere questo VIDEO: https://m.youtube.com/watch?feature=youtu.be&v=ioCjB-8yisE
Conclusione
Ringrazio Sebastian che mi dice ‘guarda se non stessi a Malibù vorrei a vivere in Italia’, dove confessa che, nell’inverno 2020, sarebbe dovuto stare nella sua casa siciliana per portare avanti i lavori. Allora, noi lo aspettiamo! Appena la situazione lo permetterà, Sebastian Harrison tornerà nel Bel Paese e (..) Forse, addirittura, ci potremo dare la mano.