IL TRADITORE di Marco Bellocchio

IL TRADITORE di Marco Bellocchio

Recensione del film interpretato da un grande Favino nei panni del pentito Buscetta

Avevo 10 anni quando i compianti giudici Borsellino e Falcone proposero al più volte incarcerato Tommaso Buscetta, chiamato Don Masino e detto ‘il boss dei due mondi’, di collaborare con loro. All’inizio lui rifiutò (..) si ritrovò nel penitenziario di Palermo e lì finalmente iniziò la sua cooperazione in particolare con Giovanni Falcone, portando, con la sua testimonianza, all’arresto di 366 persone legate alla Mafia siciliana. (..) Buscetta mai si dichiarò Pentito, (..) lui ‘uomo d’onore’. Di fatto, però, fu fondamentale per portare la Mafia in tribunale e in galera. (..) ebbe assicurata la vita che invece Riina avrebbe cancellato.

Un periodo drammatico e indimenticabile di una certa malavita italiana e italo-americana – Credo sia interessante e produttivo da parte mia riportare qui – a sintesi e descrizione degli eventi intercorsi nel periodo collaborativo di Buscetta con il Giudice Falcone, una svolta decisiva nella lotta alla mafia, proprio grazie al pentito per eccellenza e alle sue rivelazioni al coraggioso magistrato siciliano sulla reale natura di Cosa Nostra e sull’esistenza della Mafia come realtà organizzata, radicata e strutturata – un articolo di Giuseppe Cerasa pubblicato su LaRepubblica.it il 30 settembre del 1984.
FINALMENTE LA VERITA’ SU 120 DELITTI – PALERMO – La mafia ha un super pentito. E’ Tommaso Buscetta, 56 anni, uno dei cervelli del traffico internazionale dell’ eroina, in carcere dal 17 luglio scorso. Don Masino ha deciso di raccontare ai giudici palermitani le più sanguinose storie di mafia, indicando i mandanti e gli esecutori di 120 delitti compiuti a Palermo dal 1970 in poi. Non era mai accaduto. I risultati dell’ operazione, cui hanno partecipato oltre tremila uomini ed è stata condotta, oltre che in Sicilia, a Roma, Milano e Frosinone: 366 mandati di cattura60 arresti di “buon livello”, 250 provvedimenti notificati ad altrettanti detenuti, una cinquantina di latitanti di lusso. (….)
Si potrebbe andare avanti pagine e pagine per raccontare una delle nostre piaghe più profonde e radicate, ancora oggi, ovunque. (..) invito calorosamente a andare al cinema a vedere il film quasi documentario realizzato da Marco Bellocchio con un ottimo cast di attori, primo fra tutti un sempre più impegnato cinquantenne Pierfrancesco Favino.

Favino nei panni di Tommaso Buscetta, un siciliano con certa cadenza portoghese – Oggi è un orgoglio italiano. Mi riferisco naturalmente all’attore non all’ex mafioso deceduto nel 2000. Questo eccellente attore italiano di origini foggiane è cresciuto e continua a farlo con diligenza, con dedizione e con il desiderio di vestire i panni non solo di una persona realmente esistita ma di un mafioso chiamato il boss dei due mondi cioè Italia e America, con la responsabilità di renderlo credibile e umano. E ci è riuscito (..) Ha ricevuto 13 minuti di applausi all’ultimo Festival di Cannes e io mi unisco ad essi.

Vederlo? – Sì assolutamente. Storicamente e culturalmente interessante, per chi c’era e per chi non ha vissuto quei momenti, per ricordare o apprendere. (..) Il mio voto è 9.